Lavorare per Airbnb

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Banglampoo in Bangkok, Thailand

Banglampoo in Bangkok, Thailand

Riportiamo volentieri la testimonianza di una ragazza che ha cominciato a lavorare in Airbnb nel 2012 e che ci racconta la sua esperienza.

L'articolo originale è presente a questo indirizzo:

http://thegirlwhowantedakoala.com/2016/01/25/airbnb/

e qui riportiamo il testo completo.

Penso che tutti ormai conosciate Airbnb, il fenomeno della sharing economy partito in sordina da un appartamento di San Francisco e che ha poi conquistato il mondo.

In questo articolo vi racconto la mia esperienza di lavoro a Airbnbe le mie (dis)avventure come host. Soprattutto vi racconto come metter da parte $60,000 e scappare in Australia come ho fatto io!

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Fin dalle sue umili origine, Airbnb ha sempre avuto dipendenti che lavoravano da casa dalle principali citta’ europee, molti basati a Barcellona. Visto il successo riscosso negli Stati Uniti, intorno al 2012 la compagnia ha deciso di stabilirsi definitivamente anche in Europa con una sede centrale.

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Una volta all’anno c’e’ il sole anche in Irlanda

A detta del CEO, dovendo scegliere tra Barcellona e Dublino come sede centrale hanno optato per l’Irlanda vista la ‘vicinanza’ con gli USA e il fatto che la lingua ufficiale sia l’Inglese. In realta’ tutti sanno il vero motivo per cui Airbnb ha sede a Dublino, ovvero per avvalersi dei numerosi sgravi fiscali offerti dalla repubblica irlandese.

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Sono quella col baffo e il berretto rosso.

Come molte altre multinazionali, qui Airbnb non paga granche’ di tasse e puo’ contare su una grande massa di desperados europei che in posti come Italia, Spagna, Francia ecc… non ci possono piu’ vivere causa mancanza lavoro. E cosi’, tutti a Dublino.

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Irlanda

Anche io purtroppo ero fra questi desperados nel 2012 quando ho risposto a un annuncio per lavorare come customer service agent con Inglese e Italiano.

Per farvi capire meglio – sono andata via dall’Italia nel 2004 e nel 2011, complice la decadenza delle mie ovaie, avevo finalmente deciso di ritornare in patria per cercare un bruto e metter su famiglia.

Tuttavia dopo 6 mesi inutili di ricerca di lavoro (e bruto) a Milano, mi ritrovavo di nuovo in Irlanda, patria del call centre, della Guiness a colazione, del vomito ai lati delle strade e delclima di merda. Se non fosse per quest’ultimo (e i call centrespopolati da Italiani e Spagnoli avventisti) devo ammettere che adoravo Dublino.

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Nel Nord Irlanda

Dopo una decina di colloqui (tra cui molti via Skype direttamente con i grandi capi a San Francisco) sono stata assunta.

Per lavorare ad Airbnb come customer service agent (e parlo della sede di Dublino) non servono conoscenze particolari ma senz’altroil perfetto impiegato di Airbnb:

  • e’ un bel leccaculo (come dovunque del resto);
  • ha pochissima vita privata e accetta di far parte di una setta in cui tempo libero e lavoro sono convenientemente mischiati;
  • si conforma con lo stereotipo del giovane hip, camp, transgender o semplicemente weirdo; 
  • abbraccia chiunque incontri in ufficio (pur non avendo idea di chi sia) con un tipico entusiasmo americano;
  • e’ estroverso/a e pronto/a a raccontare un fun fact di fronte a centinaia di sconosciuti;
  • non ha problemi a lavorare per un salario sotto la media.

Vorrei dirvi di piu’ sul fun fact perche’ in caso andiate a un colloquio con Airbnb vi servira’. A un certo punto nel colloquio di gruppo vi chiederanno di raccontare un episodio divertente della vostra esistenza, giusto per testare quanto siate cool – o uncool!

Ho visto gente nascondersi in bagno per scampare a questatradizione sciocca  🙂

Allora, direte voi, perche’ lavorare per Airbnb?

E qui viene il bello.

  1. Lavorando per Airbnb si ha diritto a un voucher di $2,000 all’anno da spendere sul sito, piu’ numerose promozioni che in effetti permettono di trovare alloggi economici e viaggiare spesso.
  2. Almeno una volta all’anno avete un viaggio assicurato con Airbnb, ma senz’altro di piu’ se siete il perfetto impiegato descritto sopra. Il viaggio assicurato e’ quello al One Airbnb, un meetingannuale di tutte le filiali di Airbnb che si ritrovano sotto lo stesso tetto per gozzovigliare, comunicare, fare party ebrainstorming, in genere per almeno 4 giorni di fila. Qui ho conosciuto di persona i 3 founders di Airbnb che lavorano nella sede a San Francisco e sono davvero dei milionari con i piedi per terra!

Da notare: quest’anno One Airbnb si e’ tenuto a Parigi, sfortunatamente proprio nei giorni dei terribili attentati. Ai miei tempi, quando alla sede di Dublino eravamo in 10 persone, ci hanno portati a San Francisco 🙂

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Muir Woods National Monument, San Francisco

Nonostante la mia incapacita’ di leccare il culo e per puro caso, ho avuto anche l’occasione di andare una seconda volta a San Francisco (per un training) e ne ho approfittato per farmi un viaggetto gratis al parco Yosemite …

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Side trip da San Francisco allo Yosemite National Park

… e poi alle Hawaii con mio marito – diabolica!

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Maui, side trip gratuito grazie a Airbnb
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Hana Road, una delle tante meraviglie di Maui
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Hawaii!
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Cerimonia hawaiiana

Qui abbiamo alloggiato alla Maui Eco Retreat, un posto assurdo frequentato da gente come il cantante degli Aerosmith 🙂 Non male.

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Foto: Maui Eco Retreat
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Side trip nel cratere del vulcano Haleakala, Maui 🙂

3. Ai miei tempi avevo l’opportunita’ di lavorare da casa e di scegliere il mio turno (non so le cose siano cambiate ora). In genere lavoravo dal giovedi’ alla domenica, 10 ore al giorno, sabato e domenica da casa. Un turno un po’ strano ma poi avevo 3 giorni liberi in settimana, che utilizzavo per viaggiare in Irlanda e in Europa 🙂

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Aran Islands, Irlanda
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Scena di vita quotidiana, Irlanda
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L’isola di Skellig Michael, il mio posto preferito in Irlanda
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L’alloggio di James Joyce vicino a Dublino

4. Ho avuto l’opportunita’ di alloggiare in posti assurdi, per esempio la casa di un artista a San Francisco, un faro in Irlanda e piu’ recentemente uno yurt in Australia dove abbiamo passato il Capodanno!

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Casa di artista, camera da letto, San Francisco
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Yurt in Victoria, Australia

5. Diventare host per Airbnb mi ha cambiato la vita e mi ha permesso di trasferirmi in Australia, aiutandomi a mettere via i $60,000 necessari a pagare il master che sto facendo a Sydney.

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Siate creativi col vostro annuncio. Noi avevamo scelto due puffi come modelli 🙂

 

A Dublino abitavo in un appartamento in affitto proprio di fronte alla sede di Google. Quando il mio coinquilino se n’e’ andato ho subito listato la camera su Airbnb. Vuoi la vicinanza a Google, vuoi la presentazione carina e il fatto che sono di natura ospitale, nel giro di un mese le prenotazioni fioccavano. Dopo un paio di mesi ho smesso di pagare l’affitto: le prenotazioni coprivano il tutto (1,600 Eur al mese) piu’ le spese (elettricita’ e gas, ai tempi non si pagava l’acqua in Irlanda), e mi restavano anche soldi da metter da parte!

Dopo un anno a Airbnb ho trovato un altro lavoro, pagato meglio e piu’ in linea con la mia esperienza, ma ho continuato a essere unhost.

Ho passato l’ultimo anno a Dublino juggling prenotazioni, un impiego serio e preparando il matrimonio (con un bel bruto, non italiano ma polacco), sempre tenendo in mente il mio obiettivo finale: AUSTRALIA.

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Correndo per le strade di Dublino per non far tardi al mio matrimonio. Il mio futuro marito dietro 🙂

Ce l’ho fatta e continuo a essere una host a Sydney anche se, per scelta, solo durante le vacanze e al weekend. Questa e’ casa nostrain caso vogliate visitarci.

A Capodanno l’abbiamo affittata e con il ricavato ci siamo pagati un roadtrip in Victoria e South Australia 🙂

Essere host a Dublino ci ha dato l’opportunita’ di conoscere persone incredibili come uno scultore francese ossessionato daJames Joyce e persino alcuni VIPs, ma anche alcuni casi umani rari come la donna americana che si e’ chiusa dentro casa (gia’, dentro, non fuori!) e si e’ buttata dal balcone perche’ era in ritardo per la lezione di yoga.

Abbiamo dovuto smontare la porta … e per fortuna abitavamo solo al secondo piano e la sciura non ha riportato ingiurie!

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Grazie a Airbnb ci siamo trasferiti in Australia

Dopotutto, in ogni caso, ci vuole proprio: THANKS AIRBNB 🙂

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